Il Comune di Motta Montecorvino intende percorrere una via di sviluppo sostenibile improntato alla difesa della biodiversità e delle autenticità locali oltre che mirare allo sviluppo di nuove opportunità per i giovani (ad es.: green job) in un territorio, fra i più “fragili” dal punto di vista sociale ed economico a livello regionale. In considerazione che parte del suo territorio ricade nel Sito di Importanza Comunitaria IT9110035 denominato”MONTE SAMBUCO” e che è proprietario di alcune delle aree a maggiore rilevanza dal punto di vista naturalistico dell’intero sito della Rete Natura 2000 (aree boschive di Monte Orlando e Monte Sambuco.), il progetto intende realizzare azioni direttamente connesse alla conservazione di specie ed habitat degli ecosistemi forestali fra cui alcune endemiche e le cui popolazioni regionali sono concentrate in poche aree.
Il progetto è pienamente coerente con quanto previsto dalla normativa e dai quadri di coerenza progettuale e ha lo scopo di realizzare dei primi interventi per specie e habitat forestali in grado di garantire un soddisfacente grado di conservazione, in primis, per gli habitat che ospitano le specie obiettivo (microhabitat umidi forestali, habitat forestali di rilevanza naturalistica) poi, a ricaduta, direttamente per le specie forestali obiettivo di anfibi, rettili, chirotteri uccelli e, indirettamente, con il miglioramento ecologico e strutturale di uno dei complessi boschivi più importanti del SIC.
Inquadramento territoriale caratterizzazione ambientale generale
Il Sito d’Importanza Comunitaria, denominato “Monte Sambuco, esteso per circa 11.200 ha sorge nell’area dei Monti Dauni settentrionali quasi a confine della regione Puglia con la Campania e con il Molise ed interessa parte dei territori comunali di Celenza Valfortore, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Pietra Montecorvino, Castelnuovo della Daunia, Motta Montecorvino, Volturara Appula, S. Marco La Catola.
Ha la sua ragion d’essere nella presenza dell’habitat prioritario delle “Praterie su substrato calcareo con stupenda fioritura di Orchidee” (cod. *) che attualmente occupa un’estensione del 10% dell’intera superfici del SIC; e altri habitat I nuovi habitat rinvenuti e segnalati sono costituiti dalle “Foreste di versanti, valloni e ghiaioni del Tilio-Acerion” (cod: 9180) e le “Foreste e galleria Salix alba e Populus alba” (cod: 92A0). Particolarmente suggestivo e caratteristico si mostra il paesaggio di questi luoghi.
L’andamento dolce ed armonioso del terreno si sposa con i colori tipici dei campi coltivati a grano duro con alternanza ciclica prevalente di orzo e avena, la coesistenza di diversi ambienti ciascuno con proprie peculiarità; all’ambiente agrario si affiancano le praterie adibite a pascolo, le aree umide per la presenza di radure e corsi d’acqua temporanei e, in fine, l’ambiente forestale, sia esso naturale o artificiale.
Pertanto alle vaste distese gialle dei campi di grano, impreziosite per la presenza di covoni di paglia, si alternano formazioni boschive di colore verde scuro; il tutto è percorso da una vasta rete idrica superficiale di carattere torrentizio stagionale.
Un ulteriore elemento che impreziosisce il paesaggio dell’area di studio è costituito dalle foreste, richiamanti differenti habitat, rilevate nell’area in virtù della complessità che li contraddistingue sia dal punto di vista floristico-vegetazionale che dal punto di vista faunistico.
L’attività agricola, di tipo prettamente estensivo è diffusa sull’intero territorio con una forte presenza di seminativi irregolarmente frammisti a incolti, fasce inerbite e vaste zone coperte da vegetazione arbustiva ed arborea; scarsamente diffusi risultano i seminativi arborati, i vigneti e gli oliveti.
La destinazione colturale dei seminativi è limitata alla coltivazione di cereali, oleaginose e foraggiere.
Il complesso boschivo di Monte Orlando e Monte Sambuco, di proprietà comunale è una delle maggiori aree boscate del SIC e contiene una notevole varietà ecosistemica caratterizzata da sorgenti e corsi d’acqua che rappresentano un’elevata diversità eco sistemica, cui corrisponde una elevata biodiversità a livello di fauna e vegetazione, non si può non segnalare che quest’area è la più importante a livello regionale per il numero di specie di anfibi presenti e per la presenza di specie di interesse prioritario o rare e localizzate come Canis lupus, Milvus milvus, Bombina pachypus, Rana italica, Salamandrina tergiditata.
Le attività selvicolturali svolte nel passato e la situazione attuale dei complessi boschivi sebbene risultano in evoluzione positiva verso boschi di alto fusto, risultano carenti di alcuni aspetti naturalmente presenti nei boschi vetusti, come la presenza di biotopi del legno morto, cavità e buchi in alberi vetusti (come siti di rifugio e nidificazione), etc. Pertanto il progetto intende implementare queste caratteristiche attraverso azioni naturalistiche si miglioramento del sistema ecologico.
Le attività previste dal presente elaborato sono relative alle azioni dirette di conservazione per biotopi degli habitat boschivi ad elevata funzionalità ecologica come stagni (Az.B1), biotopi del legno morto (Az.B2), nonché per specie ed habitat come Anfibi, Uccelli, Chirotteri (Az.B1, B2, B3, B4). Tali azioni sono caratterizzate dal fatto che consentono all’intero sistema ecologico boschivo un aumento della funzionalità ecosistemica.




